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Adolescenza,  Disagio

Bullismo: chi è la vittima?

Il bullismo è un fenomeno molto rilevante nella società in cui viviamo.

Le vittime possono avere caratteristiche parecchio diverse tra loro e, le modalità con le quali viene agito, possono essere le più svariate.

Ci si interroga su come un giovane ragazzo possa essere aggressivo al punto da commettere azioni in grado di ledere la salute di un’altra persona e, di frequente, il mondo degli adulti non riesce a riconoscere le motivazioni che stanno alla base dell’azione stessa.

Ad incentivare il bullismo è spesso la voglia di apparire, che trova oggi più che mai, la sua espressione attraverso la videoregistrazione dell’atto in sé e la sua diffusione in rete; il consenso da parte dei coetanei non è altro che un’ulteriore spinta a continuare ad agire.

Cosa possiamo fare contro il bullismo?

Essere attenti ai vissuti emotivi dei ragazzi e capaci di ascoltarne i loro bisogni è il primo ed importante passo per prevenire azioni aggressive e rispondere alle reali esigenze che l’adolescenza fa emergere in ognuno.

Ancor di più, riuscire ad avere un quadro un po’ più chiaro di chi sia la vittima del bullismo, può essere fondamentale per agire preventivamente.

È bene sapere, infatti, che la vittima non viene scelta casualmente, ma in base alla sua diversità rispetto alle caratteristiche condivise dal gruppo di appartenenza; spesso la vittima viene utilizzata come capro espiatorio e su di essa vengono riversate tutte le paure, le tensioni e le negatività del gruppo stesso. In tal modo, allontanare quel membro dal gruppo permette di mantenere una coerenza ed una coesione tra coloro i quali possiedono caratteristiche comuni.

Ma le vittime non sono tutte uguali e, per riconoscerle, può essere utile sapere che se ne distinguono due tipi: passive e provocatrici.

Vittime del bullismo

A scuola le vittime passive vengono spesso aggredite fisicamente ma non riescono a difendersi; vengono coinvolte in scontri dai quali escono di frequente con tagli, graffi e lividi; vengono derise ripetutamente o escluse dai compagni durante le ore in cui potrebbero socializzare. Spesso questa tipologia di vittima non riesce ad avere molti amici con i quali condividere il proprio tempo libero o studiare e, pur di adeguarsi alle minacce subite dai bulli, può arrivare a nascondere il proprio disagio ai genitori.

Il vissuto delle vittime passive è molto complesso. La maggior parte di loro ha una scarsa autostima e difficoltà a parlare in pubblico a causa di un’ansia elevata.
Tuttavia l’aspetto che deve essere tenuto d’occhio dagli adulti è quello relativo allo scarso riconoscimento delle proprie emozioni ed alla conseguente difficoltà a chiedere aiuto in modo adeguato. La vittima passiva potrà, infatti, negare il problema al fine di annullare la propria sofferenza o addirittura colpevolizzarsi per il danno subito.

Molto diverso è invece il caso della vittima provocatrice che possiede un temperamento bollente e tende ad utilizzare la propria forza fisica. Le sue caratteristiche sono la goffaggine, la difficoltà di concentrazione e di controllo delle proprie emozioni; tutto ciò la porta ad avere delle reazioni esagerate e, talvolta, delle difficoltà anche a livello cognitivo. Il suo modo di chiedere aiuto è quello di attirare l’attenzione degli adulti nonostante, a causa delle sue caratteristiche, essa non sia proprio ben voluta.

Conseguenze

I diretti effetti dell’essere vittimizzati sono i comportamenti autodistruttivi e depressivi che possono avere anche gravissime conseguenze in età adulta. L’ansia, la solitudine, l’insicurezza, la scarsa autostima e l’angoscia che le vittime vivono, provocano una serie di problematiche nell’instaurare rapporti sociali con i coetanei.

Come in moltissimi altri casi, conoscere e saper riconoscere le caratteristiche del bullismo permette a genitori, insegnanti, operatori sociali e alla popolazione in genere, di segnalare e prevenire comportamenti che possano avere importanti conseguenze a livello individuale e sociale.

Promuovere dettagliatamente la conoscenza del fenomeno del bullismo e progettare interventi tesi a sensibilizzare, nei molteplici contesti, coloro i quali quotidianamente si trovano a contatto con i ragazzi, potrebbe senz’altro essere la strategia vincente per prevenire ed arginare questo importante problema sociale.

Dott.ssa Claudia Corbari - Psicologa e Psicoterapeuta a Palermo e online - Ansia, Stress, Depressione, Problemi relazionali? Effettuo CONSULENZE, SOSTEGNO e TERAPIE individuali, di coppia e familiari. Visita il sito!

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